giovedì 4 luglio 2013

Non voglio fare basta

A progetti conclusi mi guardo sempre indietro. E' andata bene, anche quest'anno è andata bene! Le attività culturali sono sempre in bilico, soprattutto nei periodi di crisi. Ancora sfugge che sono proprio questi i momenti in cui bisogna investire nella Cultura per impedire LO SVUOTAMENTO. A questo proposito trascrivo un articolo che ho trovato tempo fa sul Corriere della Sera e, a seguire, la lettera di una bambina che ho avuto il piacere di conoscere quest'anno, all'interno del progetto Mus-e per cui lavoro.

Dopo scuola: scegliere la ginnastica oppure l'arte
di FEDERICA MORMANDO

Dalla fine dello scorso secolo si va affermando la convinzione che intelligenza coincida con matematica e, assimilandola alla scienza, con abilità tecnologiche. E quindi, passando dalla mente al corpo, pare che la formazione necessaria ai bambini sia per lo più ginnica: muscolare, logica e paralogica. In questo <<culturismo>> l'arte è un hobby, la storia dell'arte, dove la si insegni, è spesso ridotta a elenco di date e dati, il disegno, a scarabocchi detti spontanei. Un po' meglio va alla musica, aureolata dai talenti televisivi. Nell'ottica consumistica <<arte>> esiste solo se equiparata a successo. Quindi è rischiosa, a differenza di ingegneria o informatica. Ma il vero rischio è trascurare la formazione artistica. Ad esempio, vedo che troppi non conoscono la metafora, che permette di trasferire anche le più dolorose esperienze nel regno del sopportabile, trasformandole in immagini e parole. Metafora, che risuona in un luogo del cervello e del cuore un po' lontano dagli incendi dell'esperienza: quello della poesia. L'arte figurativa mette a fuoco il mondo per come risuona in noi, rappresentandolo. <<Ho capito com'è il mondo dentro di me>>, diceva un bimbo dopo tre incontri con il maestro d'arte. Quanto alla musica, primo linguaggio dell'umanità, è un patrimonio di armonia: il mondo perfetto che consola e sublima i frammenti in cui talora si spezza la vita. Dare ai bambini e permettere a noi grandi una formazione artistica è donare il linguaggio che universalmente racconta di noi. Non a caso le dittature spietate la proibiscono: nessuna catena può impedirci di ascoltare nella nostra mente una melodia, di trasformare la vita in poesia o immagine. Bisogna donare l'arte ai bambini: è la possibilità di essere liberi e cambiare il mondo. Quanto lo si può, su questa terra.

in Corriere della Sera, Sabato 20 Ottobre 2012, pg. 47

PER LA ELENA
di Mubin

ELENA DI MUS-E QUELLO CHE ABBIAMO FATTO CON VOI E' BELLISSIMO PER VOI GRAZIE MILLE. ABBIAMO IMPARATO TANTO CON I STRUMENTI MI E' PIACIUTO MOLTISSIMO QUELLO CHE ABBIAMO FATTO CON TE ERA BELLISSIMO. OGGI E' ULTIMO GIORNO DI MUS-E QUINDI E' BELLO VOGLIO FARE ANCORA IL MUS-E NON VOGLIO FARE BASTA PERCHE' MI PIACE.

Ricordo con piacere l'interesse e l'attenzione che questa bambina ha sempre mostrato durante le mie attività. Dare ai bambini come anche agli adulti, strumenti alternativi al linguaggio verbale, permette di scoprire nuovi modi per raccontarsi ed esprimersi, ma anche per raccontare quello che ci circonda.

Il racconto permette di tramandare, di affidare ad un'altra persona quello che pensiamo attraverso immagini oppure no, e quello che viene tramandato in un qualche modo continua a vivere!